Farinetti: solforosa -50% = mercato estero + X%
lug 5, 2012 at 10:04
Redazione in Discussioni, Oscar Farinetti, Ridurre i solfiti, Salute, export, mercato, produzione vino, solforosa, vini low sulfites

Riprendiamo il titolo e l'articolo di Carlo Macchi apparso su Winesurf giornale enogastronomico lo scorso 20 giugno.

Lo citiamo in quanto condividiamo le parole di Oscar Farinetti (e infatti con Freewine abbiamo creato una rete di imprese accomunate da queste prospettive e obiettivi).

"La frase del titolo è in realtà un nuovo tipo di equazione, che potremmo definire, “con incognita nascosta”....L’ha teorizzata e promulgata urbi et orbi non un matematico (almeno credo) ma Oscar Farinetti durante la presentazione di Eataly Roma al programma di Lilli Gruber su La7.
Ad un certo punto il proprietario di Fontanafredda e creatore del “Sapermercato alimentare” (...) è uscito più o meno con questa frase. “Se in Italia si riducessero del 50% i solfiti nel vino l’esportazione se ne avvantaggerebbe tantissimo.” (...)
La vera incognita è invece “Perché Farinetti ha sentito il bisogno di lanciare ora, su un palcoscenico nazionale, questa proposta impossibile?” Io una rispostina ce l’avrei. Premetto che ammiro molto l’operato di Farinetti, specie nel riuscire a prevedere ed anticipare alcuni andamenti del mercato. Il suo modo di fare nel mondo del vino e della gastronomia si è sempre dipanato su questa linea ed anche stavolta credo si sia di fronte ad una sua previsione/azione abbastanza azzeccata (...)"
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Tra i commenti: Marco Tebaldi, fondatore di Freewine

"Che il Farinetti sia "Cicero pro domo sua" non deve stupire nessuno. Fa l'imprenditore, e mi sembra lo faccia bene. Qualcuno ha giustamente osservato che è uno che nel 2012 "apre", creando posti di lavoro ed indotto, tra tanti che chiudono... E credo sia condivisibile anche l'affermazione origine del post, se correttamente interpretata. Tra le righe, dice che la riduzione dei solfiti per effetto di legge porterebbe all'attenzione dei mercati internazionali il fatto che ai produttori italiani sta molto a cuore la salute dei consumatori. Dice anche che nei territori vocati alla viticoltura di qualità, non servono i quantitativi limite dei solfiti attuali (che già moltissimi produttori hanno ridotto oltre il 50%). E dice anche che la stessa iniziativa autonoma di un singolo (lui compreso), non sortirebbe lo stesso effetto, in quanto non percepibile dal mercato. Con tutta la modestia del caso, è quello in cui credono con noi anche i produttori aderenti al progetto Freewine, convinti che il benessere dei consumatori sarà sempre più un valore di riferimento".
Article originally appeared on Freewine, low sulfite wines (http://freewine.eu/).
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