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giovedì
lug142011

Mentre a Bruxelles si dibatte per modeste riduzioni di solfiti nei vini, il progetto Freewine punta tutto sulla loro eliminazione

Tre Bicchieri 14 luglioSegnaliamo l’articolo di "Gambero Rosso - Tre Bicchieri" dove emerge la discussione in corso sul nuovo regolamento europeo in tema di limiti di solfiti nei processi di vinificazione biologica. Guardando i numeri dibattuti tuttavia ci chiediamo: dove sono la novità e il vero vantaggio competitivo nell’osservare i nuovi standard?

Bruxelles ha proposto infatti una regolamentazione “a zone geografiche” che fissa una riduzione dell’anidride solforosa di 30 mg/l per i Paesi produttori del centro-nord Europa (Germania e Francia centro-nord) e di 50 mg/l per i paesi mediterranei (come Italia, Spagna, Francia del Sud). Dovendo abbassare quindi da 150 a 100 mg/l per i vini rossi e da 200 a 150 mg/l per i bianchi i vertici di AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica – contestano una disparità e una maggiore penalizzazione per l’Italia rispetto al nord Europa.

Ma la proposta che vuole ridurre di 50 mg/l l’anidride solforosa porterà un reale vantaggio percepito dai consumatori nei vari segmenti di mercato quando oggi molti vini tradizionali di qualità si attestano già sui 70/80 mg/l, ben sotto queste soglie? Ha senso discutere dei nuovi limiti di solforosa nel biologico già meglio performati da molte buone etichette tradizionali?

Perciò se lo stato dell’arte è già a livelli più bassi, quali sono le novità interessanti per il consumatore nel biologico?

A questo punto non sarà forse il caso di accettare intanto le differenziazioni geografiche che potrebbero dare l’opportunità ai produttori mediterranei di offrire un contenuto di solfiti inferiore rispetto ai colleghi-concorrenti del nord Europa? Non si trarrebbe un buon argomento di vendita quindi un vantaggio nella gara al cliente?

Freewine è già su questo indirizzo puntando ad una riduzione pressoché totale dei solfiti aggiunti nei vini avvalendosi di tecniche all’avanguardia e recenti conquiste della scienza rendendoli “più salubri” e più godibili. Per saperne di più su quali vini sono stati prodotti con il protocollo Freewine vedi qui

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Reader Comments (2)

Troverete sempre un alleato sicuro e certo, nel portare avanti questa vostra battaglia. Puntiamo anche a fare approvare una normativa che IMPONGA PER LEGGE di indicare la quantità dei solfiti aggiunti, all'atto dell'imbottigliamento.
Ho pubblicato molto volentieri qui :
http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6939
Buon lavoro e resto a disposizione per divulgare
Roberto Gatti

ago 2, 2011 at 6:46 | Unregistered CommenterROBERTO GATTI

Gentile Roberto, grazie per l’apprezzamento e la pubblicazione sul tuo sito…il progetto Freewine si adatta anche ai metodi di vinificazione convenzionale proprio per permettere a tutte le aziende – anche quelle tradizionali - di produrre vini Freewine creando magari un linea di prodotto ad hoc che incontri le esigenze di un mercato in crescita (quello della naturalità, wellness, salute...) senza andare a scapito del gusto e qualità dei vini…fa sempre piacere trovare professionisti che come te colgono velocemente la novità e l’importanza di questi progetti. Guarda l'intervista appena pubblicata! La comunità Freewine sta crescendo e ne siamo soddisfatti, ti contiamo dei nostri!…quindi buon lavoro, un saluto a presto! Adriana Staff Freewine

ago 2, 2011 at 16:14 | Registered CommenterAdriana Andreis

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