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Entries in vino biologico (3)

martedì
lug102012

Freewine è anche BIO

AL VIA LA COLLABORAZIONE TRA AIAB E FREEWINE®
L’INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL VINO BIOLOGICO

Freewine® è anche BIO: tra le cantine aderenti al progetto già si contano diversi produttori di vino biologico.

Per essere in linea con i dettami del nuovo regolamento europeo, per dare maggiore attenzione alle aziende del settore e per rendere il gruppo Freewine® sempre più conosciuto è stata stretta una collaborazione con AIAB, l'Associazione Italiana per l'Agrigoltura Biologica.

Comuni sono infatti i valori, la sensibilità e la ricerca della massima sostenibilità per offrire innovazione e cogliere i segnali del mercato.

Il mondo dell’enogastronomia sta infatti evolvendo con grande rapidità ed un numero crescente di persone è ormai consapevole che è possibile godere del piacere di mangiare e bere bene senza trascurare benessere e salute. L’attenzione dei consumatori alla riduzione dei conservanti è ogni giorno più forte e in questo quadro la richiesta di vini a ridotto contenuto di solfiti - causa di disturbi o intolleranze - è in continua crescita. Le nuove tendenze rappresentano una grande opportunità per conciliare consumo, gusto e salute.

Ad oggi, il progetto che ha dato una risposta completa ai bisogni di produttori e consumatori è Freewine®: drastica riduzione dei solfiti, massimo rispetto della natura del frutto, tutela della qualità e del gusto nel tempo.

Sotto lo slogan “Il Gusto del Benessere” i vini Freewine® presentano un profilo organolettico che riesce ad esprimere al meglio le specificità del vitigno e trasmettere i valori del territorio, esaltando la freschezza e il sapore vero dell’uva.

Freewine®, nato nel 2008 è oggi un gruppo che abbraccia un numero sempre più alto di cantine, circa 30 in Italia da Nord a Sud con ampia gamma di tipologie di vino da varietà differenti di uve vinificate in rosso, bianco e rosato.

Gran parte di questi vini non hanno avuto alcuna aggiunta di solfiti, contengono solo quelli naturalmente prodotti dal lievito durante la fermentazione. In ogni caso, il contenuto massimo è almeno 3-5 volte inferiore ai limiti di legge.

Oggi grazie all’accordo con AIAB il produttore biologico associato ha la possibilità di entrare in contatto con Freewine® sicuro della garanzia e conformità tra i disciplinari.

Freewine è un metodo buono sia nel biologico che nel convenzionale a patto che ci sia la ricerca della massima salubrità: salubrità intesa come sicurezza e garanzia per il consumo di vino, come bisogno concreto e criterio di scelta sempre più consapevole nel modo di fare la spesa di italiani e non solo. 

Per maggiori info scrivi qui

mercoledì
mar072012

Ascolta Freewine su "Il Gastronauta" Radio24

Ascolta le puntate di "Radio 24 - Il Gastronauta" condotte da Davide Paolini, il Gastronauta, dedicate all'etichettatura europea del vino biologico e alla classificazione del vino "industriale" e "naturale".

In particolare Freewine è intervenuto come ospite nella puntata dell'11 febbraio. Sotto l'audio degli interventi!

 

Il Vino Biologico europeo 11 febbraio 2012
Clicca sul tasto "play" per ascoltare l'audio (durata 4:40 min)

 

Vini "industriali" e vini "naturali" 21 gennaio 2012
Clicca sul tasto "play" per ascoltare l'audio (durata 3:10 min)

giovedì
lug142011

Mentre a Bruxelles si dibatte per modeste riduzioni di solfiti nei vini, il progetto Freewine punta tutto sulla loro eliminazione

Tre Bicchieri 14 luglioSegnaliamo l’articolo di "Gambero Rosso - Tre Bicchieri" dove emerge la discussione in corso sul nuovo regolamento europeo in tema di limiti di solfiti nei processi di vinificazione biologica. Guardando i numeri dibattuti tuttavia ci chiediamo: dove sono la novità e il vero vantaggio competitivo nell’osservare i nuovi standard?

Bruxelles ha proposto infatti una regolamentazione “a zone geografiche” che fissa una riduzione dell’anidride solforosa di 30 mg/l per i Paesi produttori del centro-nord Europa (Germania e Francia centro-nord) e di 50 mg/l per i paesi mediterranei (come Italia, Spagna, Francia del Sud). Dovendo abbassare quindi da 150 a 100 mg/l per i vini rossi e da 200 a 150 mg/l per i bianchi i vertici di AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica – contestano una disparità e una maggiore penalizzazione per l’Italia rispetto al nord Europa.

Ma la proposta che vuole ridurre di 50 mg/l l’anidride solforosa porterà un reale vantaggio percepito dai consumatori nei vari segmenti di mercato quando oggi molti vini tradizionali di qualità si attestano già sui 70/80 mg/l, ben sotto queste soglie? Ha senso discutere dei nuovi limiti di solforosa nel biologico già meglio performati da molte buone etichette tradizionali?

Perciò se lo stato dell’arte è già a livelli più bassi, quali sono le novità interessanti per il consumatore nel biologico?

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