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Entries in Vincenzo Longo (6)

venerdì
ott112013

Le buone combinazioni alimentari 

Una corretta e sana alimentazione è fondamentale per una buona qualità di vita. La salute, infatti, si conquista e si conserva soprattutto a tavola, imparando sin da bambini le regole del mangiare sano.

Per mantenersi in salute ed in forma necessita un’attività fisica giornaliera ed un’alimentazione adeguata dal punto di vista nutrizionale sia sul piano qualitativo che quantitativo. Bisogna prestare attenzione ai nutrienti nei singoli alimenti o pietanze ed assicurarsi che le calorie assunte siano il più possibile proporzionate al dispendio energetico. Negli ultimi anni si sta cercando di capire quali combinazioni alimentari possono portare ad un’alimentazione più sana ed equilibrata.

Di seguito si elencano alcune regole fondamentali per favorire i processi digestivi: ad esempio evitare di associare tipi diversi di proteine (latte e carne, uova e formaggio, pesce e legumi);
non bisognerebbe abbinare i carboidrati con la carne; evitare di abbinare tipi diversi di carboidrati (semplici e complessi come zucchero e pasta o uva e pane, banana e pane).

Leggi qui tutto l'articolo in versione stampabile

A cura di:

Dott. Vincenzo Longo
Responsabile dell'UOS di Biologia e Biotecnologia Agraria
CNR di Pisa
mail: v.longo@ibba.cnr.it

 

 

 

 

martedì
mag212013

Vino rosso: utile anche contro il colesterolo cattivo

IL VINO ROSSO PREVIENE L’AUMENTO DEL COLESTEROLO CATTIVO NEL SANGUE

Diversi studi hanno indicato che un moderato consumo di vino è un ottimo aiuto contro le malattie cardiovascolari ed in particolare il vino rosso può giocare un importante ruolo nel prevenire lo sviluppo e la progressione dell’aterosclerosi.  Il vino ha un’azione anti-radicalica (ci difende dai radicali liberi che sono la causa dello stress ossidativo), antinfiammatoria, migliora la circolazione sanguigna ed abbassa la pressione arteriosa. Nel 2009 un gruppo di ricercatori cinesi ha verificato che è il colesterolo ossidato, chiamato ossicolesterolo, più che il colesterolo in quanto tale, a creare i danni maggiori a livello dei nostri vasi sanguigni. I ricercatori hanno concluso che l’ossicolesterolo incrementa i livelli di colesterolo totale e promuove l’indurimento delle arterie e dei vasi sanguigni con possibile  formazione  di infarto ed ictus. Questa sostanza  è presente in molti cibi, soprattutto in quelli definiti “cibi spazzatura”: l’ossicolesterolo infatti viene impiegato in campo alimentare da alcune aziende per migliorare il sapore e la conservazione degli alimenti e la  tipica dieta della popolazione occidentale ne contiene notevoli quantità.

Recentemente è stato pubblicato uno studio su British Journal Nutrition (105, 1718-1723, 2011) che ha valutato la capacità del vino rosso di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati e quindi dell’ossicolesterolo dopo un pasto molto ricco di grassi. Lo studio ha coinvolto volontari sani di età compresa tra 24 e 35 anni. Durante il periodo dello studio ai volontari è stato chiesto di mantenere la dieta abituale e di non assumere medicine o  integratori. Per la prova, ai soggetti è stato fatto mangiare un doppio cheeseburger di 200 grammi accompagnato da 300 mL di acqua (gruppo “di controllo”) o 300 mL di vino rosso (gruppo “vino rosso”) e dopo due settimane l’esperimento è stato ripetuto. Il cheeseburger conteneva circa 30 grammi di grasso e 83 mg di colesterolo oltre a tutte le altre componenti. Il vino rosso che i soggetti hanno bevuto aveva una gradazione di 13,3 gradi, una buona quantità di antiossidanti ed un contenuto di anidride solforosa non elevato (66 mg/litro). Il gruppo di controllo dopo un’ora dal pasto ricco di grassi aveva nel sangue un aumento di prodotti di perossidazione lipidica, indicatori di stress ossidativo, ed un aumento di ossicolesterolo. Al contrario il gruppo che associava il vino al pasto non aveva questi problemi segno che il vino

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martedì
lug312012

Madrid: scoperto (nuovo) effetto dell'uva sulla salute

BENEFICI DELLA FRUTTA (E DELL'UVA) PER LA NOSTRA SALUTE

I benefici in generale della frutta, specie quella di stagione, sono noti ai più. In questo articolo oltre ad alcuni consigli di alimentazione, il dott. Longo parla di uva citando i risultati di un gruppo di ricercatori di Madrid che hanno rilevato un altro effetto positivo dell'uva sulla salute umana. Buona lettura!

"Un lavoro pubblicato quest’anno da un gruppo di ricercatori dell’Università di Madrid ha evidenziato un nuovo effetto dell’uva sulla salute. E’ ormai noto che all’interno dell’intestino tenue (il “piccolo intestino”) avviene la digestione e l’assorbimento dei nutrienti ed all’interno di questo tratto ci sono batteri intestinali come i Lattobacilli che esercitano un’azione positiva sullo sviluppo della microflora intestinale e sul mantenimento della salute. Gli autori dello studio sono andati a vedere se un estratto di uva contenente fibre e antiossidanti come i polifenoli fosse in grado di stimolare il profilo batterico presente nell’intestino. I risultati hanno messo in evidenza  che un’alimentazione per quattro settimane con estratti di uva stimolava la proliferazione di batteri intestinali e faceva aumentare i Lattobacilli. E’ conosciuto che i Lattobacilli hanno diverse azione positive sulla salute: effetto terapeutico sulle infezioni intestinali, ripristino della flora intestinale e miglioramento dell’intolleranza al lattosio. Inoltre i Lattobacilli possono prevenire e curare le allergie, le infezioni delle vie urinarie ed aiutare l’eliminazione del colesterolo.
Questi risultati suggeriscono pertanto che il consumo di uva può migliorare la salute gastrointestinale attraverso la modulazione dei Lattobacilli.
Leggi qui l'articolo integrale e della bibliografia


Articolo a cura di:

Vincenzo Longo
Responsabile dell'unità operativa dell'Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria
CNR di Pisa

mail v.longo@ibba.cnr.it

martedì
mar132012

Vino: utile un bicchiere al giorno 


VINO: UTILE INSERIRNE QUALCHE BICCHIERE AL GIORNO NELLA NOSTRA ALIMENTAZIONE

E’ ormai noto da diverse ricerche effettuate che un moderato consumo di vino, se inserito nella dieta mediterranea,  ha un effetto benefico sulla salute umana. Tutto ciò è iniziato da un’ampia ricerca epidemiologica condotta in Europa dove si evidenziava  che i francesi noti per essere grossi consumatori di cibi ad elevato contenuto di acidi grassi saturi e colesterolo se confrontati con le altre popolazioni europee e con gli americani, mostravano una netta diminuzione dell'incidenza di morte per infarto miocardico. Va aggiunto che, in quanto a grosso consumo di grassi, la popolazione francese è simile a quella americana che peraltro è tristemente famosa per la preoccupante incidenza dell'obesità e delle sue complicanze cardiovascolari. In ogni caso, gli studi che si sono poi susseguiti hanno evidenziato che la ragione di questa tendenza positiva (conosciuta come " il paradosso francese") va attribuita ad alcune sostanze contenute nel vino rosso che svolgono un'attività anti-ossidante e tra questi vanno ricordati i polifenoli  sostanze coloranti dei vini. La loro natura e quantità varia in relazione al tipo di vitigno ed alle tecniche di vinificazione utilizzate. Altre importanti componenti del vino, oltre l’acqua che rappresenta l’80-85% sono:

L’alcol etilico che si forma durante la fermentazione e la sua quantità si esprime con il grado alcolico;

Il glicerolo, prodotto durante la fermentazione, conferisce al vino il sapore morbido e vellutato;

L’alcool metilico, deriva dalle pectine contenute nelle bucce ed è una sostanza estremamente tossica pertanto il suo contenuto deve essere molto basso.

L’anidride carbonica, deriva dalla fermentazione e si allontana spontaneamente con la maturazione. La sua presenza conferisce il caratteristico gusto acidulo frizzante;

L’acido tartarico costituisce il componente principale tra quelli non volatili; L’acido citrico, già presente nel mosto, contribuisce a solubilizzare i sali di ferro impedendone la precipitazione;

L’acido acetico, si forma in seguito alla fermentazione dell’alcol e costituisce il più importante acido volatile. La sua presenza si evidenzia facilmente dall’odore e dal sapore caratteristico;

Gli zuccheri: Piccole quantità di glucosio e fruttosio possono restare anche dopo la fermentazione. Il vino, consumato in dosi moderate, interviene attivamente nel metabolismo di grassi, zuccheri e proteine. Nella composizione chimica notiamo che il vino presenta vitamine del gruppo B, come la B2 o ribloflavina, implicata attivamente in reazioni antiossidative del metabolismo.
Il vino interviene anche nella stimolazione della secrezione del succo pancreatico, favorendo quindi l’assimilazione di oli e grassi.

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martedì
feb282012

Produttori Freewine: il meeting 2012!

Un momento in salaGiovedì 23 febbraio si è tenuta a Verona la riunione di inizio d'anno con tutti i Produttori Freewine, un Gruppo diventato nel tempo sempre più numeroso. Lo scopo era di conoscerci meglio e valutare le possibili attività promozionali e di marketing per il 2012.
Vedi qui le immagini della giornata

Dopo un excursus sugli eventi e le attività dello scorso anno e un approfondimento sull'attuale quadro di mercato, grande spazio alle proposte a favore della maggiore visibilità e diffusione dei vini Freewine presso consumatori, intermediari e opinion leader di settore. Il Gruppo Freewine si è dimostrato dinamico e partecipe al dialogo

E a pranzo non poteva mancare la consueta degustazione dei vini, principalmente campioni da vasca, che anche quest'anno si confermano di qualità

Alcuni vini Freewine 2011Grazie al team di consulenti di marketing Proposta tutte le azioni promozionali e di marketing sono state inquadrate e dettagliate. Speciale attenzione è stata data ai vantaggi dell'essere un gruppo, come quello Freewine che via via si sta formando. La coopetizione, la forza e la sinergia del Gruppo a favore di tutti e dei singoli

Relatore all’incontro anche il dott. Vincenzo Longo, responsabile dell'unità operativa presso l'IBBA-CNR di Pisa, che ha testimoniato le attività in corso dell'istituto per Freewine, in particolare lo studio degli antiossidanti naturali

martedì
gen312012

Resveratrolo: cosa dice la ricerca attuale

IL RESVERATROLO: COSA DICE LA RICERCA ATTUALE SU QUESTO IMPORTANTE COMPONENTE DEL VINO

Il resveratrolo è un polifenolo presente principalmente nella buccia e nei semi delle uve rosse ed il suo contenuto nel vino dipende dalla pianta della vite, dalla locazione geografica di coltivazione e dal tempo di fermentazione.

I principali fattori che influenzano il contenuto di resveratrolo nel vino sono: il colore: dal momento che il resveratrolo è presente sopratutto nella buccia dell’uva, è logico aspettarsi che il contenuto della sostanza sia inferiore nei vini bianchi rispetto ai vini rossi, generalmente prodotti con fermentazione sulle bucce; l’origine geografica: i vini prodotti ad elevate altitudini sembrano avere un contenuto in resveratrolo superiore (la pianta ne produce di più per proteggersi dai raggi ultravioletti); condizioni climatiche: condizioni climatiche che favoriscono un leggero attacco fungino aumentano la sintesi di resveratrolo nella pianta dato che questa sostanza ha azione antifungina. Inoltre la tecnica di coltura e lavorazione della vite inclusa anche la fase di vinificazione possono influenzare moltissimo il contenuto di resveratrolo nel vino.

Gli effetti positivi sulla salute umana da parte del resveratrolo sono ormai conosciuti da diverso tempo. Sul finire degli anni '80, alcuni scienziati studiarono la correlazione esistente tra mortalità dovuta a malattia coronarica e assunzione di grassi animali nella dieta. I campioni di popolazione studiati fornirono un risultato chiaro, ormai noto ai più: tanto maggiore era il consumo medio giornaliero di grassi animali e tanto più elevata era la mortalità. Tra tutti i Paesi esaminati solo il campione Francese fornì risultati contrari a tale conclusione. Nonostante l'elevato consumo di grassi animali, i Francesi facevano infatti registrare il più basso tasso di mortalità per malattia coronarica. I ricercatori cercarono di dare una risposta a quello che ancora oggi è conosciuto come il Paradosso Francese.

Dall'osservazione statistica del maggior consumo di vino in terra francese, scaturì l'ipotesi che tale bevanda potesse controbilanciare gli effetti dell’elevata ingestione di grassi animali. Dal momento che gli effetti negativi dell’alcool erano già stati ampiamente documentati e che il vino si era dimostrato più efficace di altre bevande alcoliche nella riduzione dell'incidenza di queste malattie, il secondo passo fu quello di ipotizzare che alla base del paradosso francese non ci fosse l'alcool ma altre sostanze presenti nel vino come appunto il resveratrolo. E’ proprio di questi giorni l’uscita di alcuni articoli scientifici che  evidenziano l’effetto positivo del resveratrolo sulla salute umana. Dalla lettura di questi articoli emerge chiaramente che le attività biologiche del resveratrolo sono diverse. Come sostanza antinvecchiamento, il resveratrolo è considerato un antiossidante, è attivo contro alcuni radicali liberi ed impedisce l'ossidazione del colesterolo.

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